La melissa di Ruysch (nome scientifico Dracocephalum ruyschiana L., 1753) è una pianta perenne della famiglia delle Lamiaceae.

Etimologia

Il nome generico (Dracocephalum) deriva da due parole greche per "drago" e "testa" ( = testa di drago) e fa riferimento alla particolare forma della corolla di queste piante. Il termine specifico (ruyschiana) è stato dato in ricordo del botanico e anatomo olandese Frederick Ruysch (1638–1731), professore di botanica ad Amsterdam.

Il nome scientifico della specie è stato definito da Linneo (1707 – 1778), conosciuto anche come Carl von Linné, biologo e scrittore svedese considerato il padre della moderna classificazione scientifica degli organismi viventi, nella pubblicazione "Species Plantarum - 2: 595. 1753" del 1753.

Descrizione

Queste piante arrivano ad una altezza di 10 – 30 cm. La forma biologica è camefita suffruticosa (Ch suffr), sono piante perenni e legnose alla base, con gemme svernanti poste ad un'altezza dal suolo tra i 2 ed i 30 cm (le porzioni erbacee seccano annualmente e rimangono in vita soltanto le parti legnose). In alcuni casi la forma biologica può essere considerata anche emicriptofita (piante erbacee, a ciclo biologico perenne, con gemme svernanti al livello del suolo e protette dalla lettiera o dalla neve). Tutta la pianta di questa specie è più o meno glabra (o eventualmente minutamente pelosa).

Radici

Le radici sono del tipo fascicolato.

Fusto

La parte aerea del fusto è legnosa, eretta con peli lanosi addensati soprattutto ai nodi. La sezione del fusto è tetragona (quadrangolare) a causa della presenza di fasci di collenchima posti nei quattro vertici.

Foglie

Le foglie, sessili o subsessili, lungo il fusto sono disposte in modo opposto (in genere a 2 a 2) e ogni coppia successiva è disposta ad angolo retto rispetto alla sottostante (disposizione decussata). La forma della lamina delle foglie è intera (semplice) con contorno lineare oppure lineare-lanceolato; la base è strettamente cuneata, l'apice è acuto. Sono scarsamente pelose sulle venature. Le stipole sono assenti. Dimensione delle foglie: larghezza 3 – 5 mm; 30 – 40 mm.

Infiorescenza

Le infiorescenze sono formate da alcuni fiori (2 - 4) raccolti in più verticilli da 4 a 6 nodi sovrapposti formanti nell'insieme una infiorescenza cilindrica e compatta. Le brattee dell'infiorescenza sono simili alle foglie (ovato-ellittiche) ma più piccole (lunghe metà del calice) con apice auto e densamente cigliate sui bordi.

Fiore

I fiori sono ermafroditi, zigomorfi, tetrameri (4-ciclici), ossia con quattro verticilli (calice – corolla – androceo – gineceo) e pentameri (5-meri: la corolla e il calice, ossia il perianzio, sono a 5 parti).

  • Formula fiorale. Per la famiglia di queste piante viene indicata la seguente formula fiorale:
X, K (5), [C (2 3), A 2 2] G (2), supero, 4 nucule
  • Calice: il calice del fiore è del tipo gamosepalo e bilabiato (subzigomorfo), con forme campanulate e terminate con 5 denti acuti subuguali con struttura più o meno 3/2. La superficie del calice, pubescente, è percorsa da una decina (da 13 a 15) di nervature longitudinali. Lunghezza del tubo: 6 – 7 mm. Lunghezza dei denti: 3 – 4 mm. Quello superiore è largo 3 - 4 volte gli altri.
  • Corolla: la corolla, gamopetala, è a simmetria bilabiata (zigomorfa) con struttura 1/3 (oppure 2/3) terminante con 4 lobi patenti (i due petali superiori sono concresciuti). Il tubo è diritto con forme cilindrico-campanulate ed è ricoperto in parte dal calice. Il labbro superiore è patente-ricurvo (simile ad un cappuccio); il labbro inferiore ha tre lobi: uno grande centrale e due minori laterali. I lobi sono appena smarginati. La parte interna della corolla è priva dell'anello di peli. Il colore è azzurro-violetto. Lunghezza della corolla: 25 – 30 mm.
  • Androceo: gli stami sono quattro (manca il mediano, il quinto) didinami (una coppia è più lunga); sono tutti fertili e generalmente sono inclusi nel tubo corollino. I filamenti, adnati alla corolla, sono paralleli e ravvicinati al labbro superiore della corolla. Le antere, hanno forme più o meno arrotondate, mentre le teche sono due e divaricate (divergono di 180°). I granuli pollinici sono del tipo tricolpato o esacolpato.
  • Gineceo: l'ovario è supero (o anche semi-infero) formato da due carpelli saldati (ovario bicarpellare) ed è 4-loculare per la presenza di falsi setti divisori all'interno dei due carpelli. La placentazione è assile. Gli ovuli sono 4 (uno per ogni presunto loculo), hanno un tegumento e sono tenuinucellati (con la nocella, stadio primordiale dell'ovulo, ridotta a poche cellule).. Lo stilo inserito alla base dell'ovario (stilo ginobasico) è del tipo filiforme e più o meno lungo come gli stami. Lo stigma è bifido con lobi subuguali. Il nettario è un disco alla base e intorno all'ovario più sviluppato anteriormente e ricco di nettare.
  • Fioritura: da (giugno) luglio a agosto.

Frutti

Il frutto è uno schizocarpo composto da 4 nucule (tetrachenio) secche, con forme da ovoidi a oblunghe fortemente trigone, con superficie liscia e glabra. L'endosperma è scarso o assente.

Riproduzione

  • Impollinazione: l'impollinazione avviene tramite insetti tipo ditteri e imenotteri, raramente lepidotteri (impollinazione entomogama).
  • Riproduzione: la fecondazione avviene fondamentalmente tramite l'impollinazione dei fiori (vedi sopra).
  • Dispersione: i semi cadendo a terra (dopo essere stati trasportati per alcuni metri dal vento – disseminazione anemocora) sono successivamente dispersi soprattutto da insetti tipo formiche (disseminazione mirmecoria).

Distribuzione e habitat

  • Geoelemento: il tipo corologico (area di origine) è Orofita Eurasiatico (substeppico) o anche Eurosiberiano.
  • Distribuzione: in Italia è una specie molto rara e si trova nelle Alpi in Piemonte e nel Trentino-Alto Adige. Fuori dall'Italia, sempre nelle Alpi, questa specie si trova in Francia (tutti dipartimenti alpini), in Svizzera (cantoni Berna, Vallese e Grigioni), in Austria (Länder del Tirolo Settentrionale, Tirolo Orientale e Carinzia). Sugli altri rilievi europei collegati alle Alpi si trova nei Pirenei e Carpazi (compresa l'Anatolia e la Transcaucasia). Fuori dall'Europa si trova in Cina, Mongolia, Russia asiatica, Kazakistan, Kirghizistan e Turkmenistan.
  • Habitat: l'habitat tipico per questa pianta sono le valli alpine xerotermiche; ma anche le praterie rase subalpine-alpine, le pinete e i gineprai (comprese peccete, cembrete, lariceti, abetine e peccete con latifoglie). Il substrato preferito è calcareo ma anche calcareo/siliceo con pH basico, bassi valori nutrizionali del terreno che deve essere secco.
  • Distribuzione altitudinale: sui rilievi alpini queste piante si possono trovare da 1300 a 2200 m s.l.m.; frequentano quindi i seguenti piani vegetazionali: montano e aubalpino.

Fitosociologia

Dal punto di vista fitosociologico alpino Dracocephalum ruyschiana appartiene alla seguente comunità vegetale:

  • Formazione: delle comunità delle praterie rase dei piani subalpino e alpino con dominanza di emicriptofite
  • Classe: Juncetea trifidi
  • Ordine: Festucetalia spadiceae
  • Alleanza: Festucion variae

Ecologia

Questa specie è rara in quanto confinata in zone xerotermiche a clima continentale. Probabilmente è una specie di origine terziaria, ma mentre nel bacino pannonico e sarmatico l'areale si è contratto a causa delle oscillazioni climatiche, nelle Alpi la Dracocephalum ruyschian è reimmigrata nel periodo caldo susseguente all'ultima glaciazione.

Tassonomia

La famiglia di appartenenza della specie (Lamiaceae), molto numerosa con circa 250 generi e quasi 7000 specie, ha il principale centro di differenziazione nel bacino del Mediterraneo e sono piante per lo più xerofile (in Brasile sono presenti anche specie arboree). Per la presenza di sostanze aromatiche, molte specie di questa famiglia sono usate in cucina come condimento, in profumeria, liquoreria e farmacia. La famiglia è suddivisa in 7 sottofamiglie: il genere Dracocephalum è descritto nella tribù Mentheae (sottotribù Nepetinae) appartenente alla sottofamiglia Nepetoideae.

Il numero cromosomico di D. ruyschiana è: 2n = 14.

Sinonimi

Questa entità ha avuto nel tempo diverse nomenclature. L'elenco seguente indica alcuni tra i sinonimi più frequenti:

Specie simili

Una specie simile a quella di questa voce è Dracocephalum austriacum (l'altra specie del genere Dracocephalum presente in Italia). La specie D. austriacum si distingue soprattutto per la forma divisa in lacinie delle foglie e una corolla più grande.

Altre notizie

La testa di drago di Ruysch in altre lingue è chiamata nei seguenti modi:

  • (DE) Nordischer Drachenkopf, Breg-Drachenkopf
  • (FR) Dracocéphale de Ruysch
  • (EN) Hyssop-leaved Dragonhead

Note

Bibliografia

Altri progetti

  • Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Dracocephalum ruyschiana
  • Wikispecies contiene informazioni su Dracocephalum ruyschiana

Collegamenti esterni

  • Dracocephalum ruyschianam eFloras Database
  • Dracocephalum ruyschianam IPNI Database
  • Dracocephalum ruyschiana The Plant List - Checklist Database
  • Dracocephalum ruyschiana EURO MED - PlantBase Checklist Database

Dracocephalum ruyschiana Sarastro Stauden

Nordischer Drachenkopf (Dracocephalum ruyschiana) Stauden Karl

Dracocephalum ruyschiana Nordischer Drachenkopf • Gärtnern mit Stauden

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